Proroga al 30 settembre 2010 per i progetti di promozione del vino

E' stato posticipato al 30 settembre 2010 il termine ultimo per Regioni e Province per la presentazione dei progetti di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi. Lo riferisce il Mipaaf, nel sottolineare che «tale modifica è stata chiesta unanimemente dalle Regioni e dalle Province autonome per aderire alle pressanti richieste avanzate in tal senso dagli operatori di settore che manifestavano difficoltà a rispettare la data inizialmente prevista per il 15 settembre 2010». Qualora le Regioni e le Province autonome intendano posticipare la data, dovranno emanare proprie disposizioni in tal senso. Resta ferma la data del 15 settembre 2010 quale termine ultimo per la presentazione dei progetti promozionali a valere sui fondi nazionali.

Vendemmia di vini 2010 superiore come quantità allo scorso anno

La prossima vendemmia, quella del 2010 che partirà tra poco dovrebbe essere di una buona qualità e di quantità superiore a circa un 3/5 percento rispetto a quella dello scorso anno. Ad essere ottimista grazie al clima favorevole degli ultimi mesi è la Cia-Confederazione italiana agricoltori.Per quel che riguarda le differenze tra le varie zone enologiche italiane nel Nord si prevede un andamento produttivo simile o leggermente superiore a quello del 2009, mentre per il Centro si annuncia una crescita tendenziale. Per il Sud si dovrebbe avere una tenuta, con flessioni per Sicilia e Sardegna. Da rilevare che il settore vitivinicolo - afferma la Cia- ha registrato un ritorno alla 'normalita dopo gli anticipi di vendemmia avuti nel 2009. Fattori determinanti sono stati il freddo che ha caratterizzato l'inverno e la piovosità che si è protratta per tutta la primavera. E questo ha provocato un rallentamento dello sviluppo delle piante e, quindi, uno slittamento della raccolta.

Export in Usa nel 2010, primi i vini doc italiani

I vini italiani sono al primo posto in Usa nei primi due mesi del 2010 per export. Il valore economico dei vini doc italiani ha toccato un fatturato di 142,5 milioni di dollari, in progresso del 2,9% rispetto al 2009. Lo rileva l'Italian Wine & Food Institute, secondi sono i vini australiani con 83 milioni di dollari, terzi quelli franceso con 72 milioni. L'Italia ha invece ridotto le quantità passando dai 288.360 ettolitri di vino a 286.570 ettolitri (-0,6%) mentre l'Australia con 340.070 ettolitri continua a restare il primo paese fornitore in quantità. In crescita anche l'import di spumanti italiani con un aumento del 24,4% in quantità, pari a 18.770 ettolitri, e un aumento del 23% in valore pari a 11,8 milioni di dollari. Anche in questo segmento l'Italia resta in prima posizione. Da notare una decisa rimonta delle bollicine francesi che nel primo bimestre 2010 hanno visto una crescita del 52,1% in quantità (passando dai 10.980 ettolitri del primo bimestre 2009 ai 16.710 ettolitri del 2010) e del 42% in valore passando dai 23.2 ai 33,1 milioni di dollari.

Cesanese del Piglio festeggia l'etichetta di vino Docg ad Anagni

Tra il 18 marzo ed il 21 marzo ad Anagni si festeggerà l'ingresso ufficiale del Cesanese del Piglio nei vini Docg. Con "Rosso Casanese" si svolgerà un enogastronomico frutto di un accordo tra il Comune di Anagni, l'Aspin (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone), il Consorzio Tutela del Vino Cesanese del Piglio e l'Associazione per la Gestione della Strada del Vino Cesanese.Prima e finora unica Docg del Lazio, il Cesanese del Piglio si presenta in questo modo all'attenzione degli addetti ai lavori con un'anteprima che vedr… la partecipazione di giornalisti del settore, ristoratori e addetti ai lavori.

Aumenta l'import di Vino estero in Usa

Aumenta l'import di Vino estero in Usa, +13%, ma diminuisce il valore dell' 11%. Sono i dati dell' Italian Wine & Food Institute che giustifica la crescita in quantità per via dell'aumento dei vini sfusi australiani e cileni, con prezzi all'origine tra i 49 e i 68 centesimi di dollaro al litro, contro un prezzo medio di 3,46 dollari al litro dei vini imbottigliati. Quanto ai prezzi medi all'origine dei vini importati nel 2009, sono stati di 8,32 dollari al litro per i francesi, 6,72 per quelli della Nuova Zelanda, 5,07 per gli spagnoli, 4,91 per gli italiani (contro i 5,26 del 2008), 4,64 per i tedeschi, 2,57 per gli argentini, 2,41 per gli australiani e di 1,83 per i cileni. Per quanto concerne i singoli paesi, l'Australia resta al primo posto tra gli 8 principali paesi fornitori del mercato Usa, superando l'Italia al secondo posto, mentre il Cile ha fatto registrare il più consistente incremento (+118,4%) seguita dalla Nuova Zelanda (15,1%). Peggiora la posizione invece per tutti i paesi europei, con diminuzioni tra -15,6% per la Francia,-10,2% per la Germania e -6,1% per la Spagna. In particolare, le importazioni di vini italiani, sono ammontate a 2.076.020 ettolitri (2.160.910 nel 2008) per un valore di 1,02 miliardi di dollari (1,14 mld), registrando rispettivamente -3,9% in quantità e -10,4% in valore. Quest'ultimo dato, insieme alla riduzione dell'export di vini sfusi passati da 155.300 ettolitri del 2008 a 102.930 ettolitri del 2009, secondo Caputo conferma che si sono ridotti i prezzi dei vini italiani esportati negli Usa. La quota del mercato è infatti scesa dal 29,4% del 2008 al 24,9%, mentre quella dell'Australia è salita dal 24,3% al 27,6%.