Il vino italiano punta sull' export orientale

Il vino italiano punta forte sull'oriente. I nuovi paesi emergenti da prendere d'assalto saranno in particolare Russia, Cina, Giappone, India, Singapore, Thailandia e Malesia.
E' questo quello che ha in mente il Vinitaly World Tour, brand portabandiera del Made in Italy enologico che, anche quest'anno, durante la manifestazione della Fiera di Verona (dal 2 al 6 aprile), farà il punto sui principali mercati di sbocco del vino italiano. L'export di vino italiano nel mondo nel 2008 ha raggiunto la cifra di 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 2% in valore, i dati elaborati dal Centro Studi di Veronafiere mettono in luce una tendenza che "non si è ancora conclusa".
Infatti, le prospettive elaborate dal CS di Veronafiere per i focus di Vinitaly World Tour organizzati in collaborazione con Buonitalia, mettono in evidenza che "non solo i mercati, soprattutto quelli più conosciuti, non sono saturi, ma ci sono ancora molte possibilità di crescita". A partire dagli Stati Uniti che nel 2012 saranno la prima piazza vinicola mondiale e dove l'Italia è saldamente al primo posto fra le scelte di bottiglie straniere al ristorante. Emergenti i mercati di India e Singapore; in Russia i consumi di vino nell'ultimo decennio hanno registrato una crescita del 70%; promettente la Cina dove il mercato potenziale si aggira tra il 5 e il 10% della popolazione, ovvero dai 60 ai 130 milioni di consumatori, mentre per il Giappone si prevede un incremento dei consumi di vino del 7% entro i prossimi due anni.