Buone le vendite dell' Amarone della Valpolicella nel 2009

Non sono andate male le vendite dell' Amarone della Valpolicella nel 2009. "E' una buona notizia - ha detto Luca Sartori presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella- per tutti i produttori che nel frattempo avevano deciso di autoridurre la quantità di uve a riposo destinate all'Amarone del 30% per mettersi al riparo da sovrapproduzioni e conseguenti cali di prezzo". "Rispetto ai primi mesi dell'anno le vendite hanno recuperato terreno sul 2008, tanto che nel 2009 il Consorzio ha consegnato oltre 9 milioni di fascette contro gli 8,4 dell'anno precedente. " Il 2009 sarà ricordato, secondo il Consorzio di tutela, per due tappe importanti: il conseguimento della denominazione di origine controllata e garantita (Docg) per l'Amarone, vino tra i più grandi dell'enologia italiana (e anche per il Recioto della Valpolicella) e per l'ambito riconoscimento di Regione Vinicola dell'anno 2009 dall'autorevole rivista americana Wine Enthusiast. All'Anteprima Amarone, organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella in collaborazione con la Camera di Commercio di Verona, la Banca Popolare di Verona, VeronaFiere e con il contributo del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, partecipano 65 aziende produttrici. Se il 2005 sarà ricordato come un millesimo di grande longevità, l'Amarone 2006 è quasi pronto, presenta un grande equilibrio, un naso fruttato e floreale e tannini morbidi. Gli Amarone 2006 degustati in anteprima appaiono più facili e più freschi rispetto a quelli del 2005. A privilegiare la bevibilità è sicuramente stata la grande variabilità dell'annata, ma si può anche affermare che va a scemare la tendenza generalizzata alla muscolarità che non aveva risparmiato l'Amarone, pur essendo di fronte a vini di elevato alcolico e notevole estratto. Le variazioni più significative del disciplinare riguardano la possibilità di porre un limite all'iscrizione di nuove superfici all'albo dei vigneti e di intervenire di anno in anno rispetto alle uve rivendicabili e a quelle da mettere a riposo. Quest'ultimo aspetto è particolarmente importante perchè consentirà di gestire sul piano commerciale la denominazione, come peraltro è già stato fatto con ottimi risultati anche nel 2009. Inoltre diventa obbligatorio l'imbottigliamento in zona, ferme restando le deroghe per le situazioni consolidate. Aumentano, infine, nell'uvaggio le percentuali di Corvina e di vitigni autoctoni veronesi e nazionali autorizzati in provincia.